Sign up with your email address to be the first to know about new products, VIP offers, blog features & more.

Giuseppe Bonamici

 

Pisa, 28 novembre 1936 – Pisa, 18 marzo 1978

Ha cominciato gli studi di composizione iscrivendosi a vent’anni all’Istituto Musicale Pareggiato “Luigi Boccherini” di Lucca, dove è stato allievo di Icilio Biagetti ed Enzo Borlenghi. In seguito li ha proseguiti presso il Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze, entrando nelle classi di Roberto Lupi e di Carlo Prosperi. Con quest’ultimo maestro consegue il diploma di Composizione nel 1973. Precedentemente si era diplomato in Musica Corale e Direzione di Coro, presso il Conservatorio “Giovanni Battista Martini” di Bologna e aveva intrapreso l’attività didattica presso l’Istituto Magistrale della sua città. In un secondo momento ha insegnato nei Conservatori di Musica di Pesaro e di Firenze.

Partito da un linguaggio di impianto tardo romantico, di cui sono testimonianza l’Ave Maria, per canto (o violino) e organo de 1956, e le più mature Tre liriche per canto e pianoforte su testi di Pascoli  del 1964, giunge al superamento della tonalità una volta giunto a Firenze, specialmente grazie al confronto con i maestri del Conservatorio, soprattutto con Carlo Prosperi con il quale instaura un rapporto di ammirazione e stima che si protrarrà oltre il termine del periodo degli studi. La prima composizione in uno stile liberamente atonale – Bonamici non utilizzerà mai il metodo dodecafonico in senso stretto – è Tre movimenti, per pianoforte del 1968, cui faranno seguito brani di grande spessore come le due Canzoni per flauto solo e per flauto e pianoforte, le Meditazioni per pianoforte, Quando il vento racconta sulle antiche pietre, ancora per pianoforte.

Le sue musiche oltre ad essere eseguite in Italia da interpreti quali Giovanni Carmassi, Giancarlo Cardini, Bruno Canino, Roberto Pappalettere e altri, hanno avuto diffusione internazionale, da Vienna, a Rodi, a New Delhi.

Bonamici ha scritto negli anni Sessanta anche 51 poesie, alcune delle quali premiate in concorsi e pubblicate in antologie scolastiche; dopo la sua scomparsa sono state riunite in un volume a lui dedicato – Giuseppe Bonamici musicista pisano, a cura di Sergio Pernigotti, (1987, Ed. Giardini, Pisa); alcuni suoi testi poetici sono stati utilizzati da altri musicisti (Paolo De Felice, Canti in versi; Carlo Deri, Dromos).

Il saggio sopra citato racchiude anche la copia dei manoscritti dei suoi lavori musicali inediti conosciuti all’epoca della pubblicazione: nel 1998, infatti sono stati rinvenuti fra le sue carte un’altra composizione flautistica – Tre movimenti per flauto solo –, altre due liriche per canto e pianoforte – Nirvana e Sogno (lirica giapponese) – e una poesia senza titolo. Presso la casa editrice PNV di Pisa è stata pubblicata, nel 2001, l’antologia della sue opere per pianoforte solo riveduta da Paolo De Felice. L’Editore Curci di Milano ha pubblicato la Canzone seconda per flauto e pianoforte.

 

Bibliografia

Giuseppe Bonamici, musicista pisano, a cura di Sergio Pernigotti, Giardini, Pisa 1987

Il canto interrotto. Sulla vita e l’opera di Giuseppe Bonamici, di Carlo Deri, in Tetraktýs, Anno III, n. 3, Pisa 1999

Giuseppe Bonamici: espressività, lirismo, essenzialità, di Carlo Deri, in Firenze e la musica italiana del secondo Novecento, a cura di Renzo Cresti ed Eleonora Negri, Logisma, Firenze, 2004.

 

Discografia

Giuseppe Bonamici, musicista pisano, Spazi sonori, 1999

 

CATALOGO DELLE COMPOSIZIONI

 

 

La voce biografica e il catalogo delle composizioni sono stati ricostruiti da Carlo Deri