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Sergio Maltagliati

 

Pescia (Pistoia), 26 Settembre 1960

Sergio Maltagliati ha frequentato il Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze, diplomandosi  in Trombone. La sua idea di arte multimediale, lo conduce a interessarsi alla pittura, arte digitale e computer music, e dal 1997 anche di musica in Internet. Sperimentatore di visual music, ha realizzato opere automatiche visual/sonore interattive web-based.

La sua formazione non esclusivamente musicale ma anche visuale, lo porta ad essere non solo  un musicista, ma un visual-digital artista a tutto tondo. Maltagliati coglie nel digitale non solo un nuovo strumento, ma un imprescindibile orizzonte che impegna, chiunque voglia fare arte oggi, a proporre nuove esperienze, nella consapevolezza che la nostra percezione è sempre più inevitabilmente mediata dalla tecnologia e dalla Rete.

Il suo lavoro è stato esposto in gallerie e istituzioni anche internazionali, fra cui: Mac,n-Museo di arte Contemporanea e del ‘900 (Monsummano Terme); PEAM Festival (Pescara); Galleria Il Gabbiano (La Spezia); Melbourne Fringe Festival; Electonic Language Festival (San Paolo del Brasile); Salons de Musique Strasbourg (France); Museum of Contemporary Art Merida Yucatan (Mexico); MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo (Roma); Eyedrum Art & Music Gallery (Atlanta USA); Galerie De Meerse Hoofddorp (Amsterdam); Istituto Italiano di Cultura (Il Cairo); Museo della Civiltà Romana (Roma); PAN (Palace Arts Naples); Art Laboratory Berlino; Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci (Prato).

Come compositore si aggrega, alla fine degli anni Ottanta, a quella schiera di artisti fiorentini che hanno sperimentato l’interazione fra suono, gesto e visione (Bussotti, Chiari, Cardini etc.). Nel 1997 realizza, da un’idea di Pietro Grossi, il primo esperimento italiano di opera multimediale collettiva in Internet  netOper@, coinvolgendo più di trenta net artisti. Tale lavoro ha avuto la prima performance on line nel 1997 nello studio di casa Grossi, luogo fondamentale per l’evoluzione della pratica musicale contemporanea: lo stesso locale aveva già ospitato nel 1963 uno dei primi studi di Fonologia al mondo.

Nel 1999 riesce ad incorporare, (dopo anni di sperimentazioni, e l’utilizzo di svariati software) in una unica produzione artistica, segno-colore e suono, creando autom@tedVisualMusiC, un software  che nasce in collaborazione con il pioniere della computer music Pietro Grossi, (per la  parte visuale invece si ispira alle ricerche condotte dal pittore astrattista Luigi Veronesi, sul rapporto colore-nota). Il codice di programmazione viene scritto sulla base e sulle esperienze dei programmi grafici realizzati da Grossi negli anni Ottanta, nel linguaggio BBC Basic con computer Acorn Archimedes e teorizzati nella HomeArt. 

Nel 2001 progetta e realizza neXtOper@  che oltre ad Internet, utilizzava anche la rete GSM dei telefoni cellulari. In questo lavoro si usano le suonerie dei cellulari per la produzione di suoni,  come i  loghi per la corrispettiva resa in immagine del suono. Nel  2005 sperimenta anche la MIDI_Visu@lMusiC, per telefono cellulare I-Mode. Un esempio di utilizzo artistico-creativo del famoso software midi “Cubase”, su piattaforma Atari Mega STE. 

Da qualche anno collabora con il pittore astrattista Romano Rizzato (allievo di Mario Radice). Da questa collaborazione sono nati alcuni lavori come  <BATTIMENTI>: Rizzato ha realizzato un elaborato grafico, (ispirato alla sua produzione artistica nel periodo optical-cinetico degli anni ’60 -’70) concepito però oggi,  con il solo fine di poter essere letto come spartito musicale. Maltagliati a questo proposito,  ha usato 11 frequenze di suoni, da 395 a 405  (le stesse registrate da Pietro Grossi intorno al 1965  presso lo Studio di Fonologia di Firenze) e le ha composte in base a quanto “suggeriva” la grafia della “partitura” di Rizzato. Il materiale sonoro ottenuto è poi modificato dal  software autom@tedMusiC  generative music software (versione 2.5)  che genera in modo completamente automatico un ascolto sempre diverso.

Maltagliati segue una particolare filosofia, la sua missione è di allargare la musica a nuove possibilità, non solo compositive ma anche nel momento della sua fruizione, grazie alle nuove tecnologie.  Lo fa non solo nel senso di una perenne e instancabile ricerca, ma soprattutto con la concezione che la musica e l’arte,  è per lui  espressione comunitaria:  l’opera è sempre frutto di collaborazione, non solo nel suo organizzarsi, ma anche nel suo manifestarsi nel tempo, aprendosi costantemente alle sempre nuove possibilità di trasformazione, custodite nella sua interpretabilità.

 

CATALOGO DELLE COMPOSIZIONI