Luigi Dallapiccola
1904
Luigi Dallapiccola nasce a Pisino d’Istria, territorio dell’Impero austro-ungarico, mercoledì 3 febbraio. I genitori sono di origine trentina: Pio (1869-1951), professore di latino e greco e preside del locale Realgymnasium, nato a Trento, e Domitilla Alberti (1869-1956) nativa di Ala. Il 25 febbraio Luigi viene battezzato a Pisino nella chiesa di San Nicola con il nome di Aloysius Eugenius Maria. La madrina è Rosa Alberti, sorella della madre.
1911
Secondo gli usi della buona borghesia mitteleuropea, Luigi inizia gli studi musicali. Il suo primo insegnante è Pietro Pischiutta, maestro della locale banda di Pisino, che nota ben presto le eccezionali doti musicali del ragazzo.
1911
Diego de Verneda, Ritratto di Giovanni e Luigi Dallapiccola. È il primo ritratto ufficiale ai ragazzi nella loro infanzia, secondo gli usi borghesi dell’epoca, ed è anche un dono natalizio, fatto il 24 dicembre.
1912
Durante le vacanze assiste ad Ala, assiste alla proiezione del film muto L’Odissea di Omero di Giuseppe de Liguoro. Luigi comincia la sua immedesimazione con la figura di Ulisse, e la figura dell’eroe omerico lo segue da questo momento, come un’ombra: una traversata, nel mare dodecafonico, che durerà tutta la vita.
1913
Si tengono a Pisino corpose celebrazioni per la commemorazione di Giuseppe Verdi al Teatro Sociale di Pisino, al quale partecipano anche i due fratelli Dallapiccola, Giovanni e Luigi. Luigi suona per la prima volta in pubblico con suo fratello (che egli chiama “Cicciuto”) un brano a quattro mani, La voix du coeur, primo dei Sei fogli d’Album di Henri van Gael.
1913
Il culto per Dante, a cui viene avviato Luigi, si manifesta con il dono da parte dei genitori dello spartito di Ruggero Leoncavallo, Inno della Lega Nazionale, il cui testo inizia con “Viva Dante!”.
1913
Entra al ginnasio, prosegue gli studi di pianoforte e inizia a quelli di composizione.
1915
Luigi riceve dai genitori lo spartito di Cavalleria rusticana, «da tempo sospirato»: l’opera di Mascagni diverrà venti anni dopo bersaglio delle più feroci invettive dallapiccoliane. Dello stesso anno è un suo disegno, Canio, personaggio dei Pagliacci di Leoncavallo, altra opera in futuro detestata.
1916
A soli dodici anni, il primo tentativo di melodramma, Il Raccontafiabe.
1917
Luigi respira in famiglia la propria religiosità, insieme alla fede irredentistica: il concetto di “Dio, Patria, Famiglia” è fondante della sua educazione. Il liceo-ginnasio di Pisino è considerato dalle autorità un «Trotz-Gymnasium», covo di ostilità e centro segreto di irredentismo, ed è soppresso. Il 22 marzo, a seguito di tali accuse, il padre è dichiarato «politisch unverlässlich» e viene inviato al confino a Graz con tutta la famiglia. Nella città austriaca, nonostante le difficoltà economiche, il tredicenne Luigi frequenta con assiduità il Teatro dell’Opera, assistendo a oltre ottanta rappresentazioni e conoscendo approfonditamente Beethoven, Mozart, Verdi e quasi tutto Wagner. Il 18 maggio 1917, dopo l’ascolto di Der fliegende Holländer, opera altresì nota come L’olandese volante o Il vascello fantasma, prende la decisione di dedicarsi alla musica. Una vera epifania.
1918
Il 18 novembre, dopo la disfatta austriaca e la liberazione di Pisino (8 novembre), la famiglia Dallapiccola lascia Graz sopra un carro bestiame, insieme ad altri profughi istriani: comincia il “viaggio all’ingiù”. Il 21 novembre, alle 5 del mattino, arriva a Pisino, nella Pisino in festa, adornata di mille bandiere tricolori. Il 21 novembre e diviene cittadino italiano.
1919
Luigi dà lezioni di lingua e letteratura italiana a due lire l’ora. Continua gli studi liceali e inizia a recarsi a Trieste, dove prende lezioni di pianoforte da Alice Andrich Florio e di armonia da Antonio Illersberg: quest’ultimo lo introduce alla musica del suo tempo. Il Pelléas et Mélisande di Debussy è il suo primo choc musicale.
1921
Consegue la licenza liceale. Nello stesso anno, grazie a un articolo sprezzante di Pizzetti, Luigi si incuriosisce e scopre Harmonielehre di Schönberg. Il libro è per lui una rivelazione: «How life begins!»; così commenta, con citazione joyciana, la prima lettura del libro.
1922
Poco prima della partenza per Firenze, Luigi progetta col suo amico Ezio Pattay un balletto ispirato a una novella di Rudyard Kipling, Le macchie del leopardo.
1922
Diciottenne, nel mese di maggio Dallapiccola lascia la sua terra e si trasferisce a Firenze, meta tradizionale per intellettuali e studenti triestini. Inizia a studiare privatamente con Ernesto Consolo, importante didatta del Conservatorio e affermato pianista, che gli fa scoprire Debussy, Bartók, Ravel, e lo introduce a casa Ojetti, fonte preziosa di stimoli letterari e culturali, mentre epigrafi dantesche lo guidano alla scoperta della città. Dallapiccola vive la condizione di “studente povero”al suo arrivo a Firenze, città che riserva al nuovo venuto un’ostica solitudine. La sua dieta consiste in cinque bomboloni a pranzo, mezzo litro di latte e del pane la sera. A Firenze ritrova Dante, che per lui non è soltanto Il Poeta, ma un simbolo.
1923
Nel novembre 1923 viene ammesso al Regio Conservatorio “Luigi Cherubini”, dove Dallapiccola è studente di pianoforte e composizione per otto anni (1923-1931) e consegue dapprima il Diploma di licenza normale di Pianoforte il 28 giugno 1923, successivamente la Licenza superiore e Magistero di Pianoforte (21 ottobre 1924). Studia armonia e contrappunto con Roberto Casiraghi e, dal 1925, con Vito Frazzi. Consegue la Licenza normale di Composizione il 18 giugno 1929, successivamente la Licenza superiore e Magistero di Composizione il 15 giugno 1931.
1924
Il primo aprile Dallapiccola si reca alla Sala Bianca di Palazzo Pitti, dove ascolta il Pierrot lunaire di Arnold Schönberg diretto dall’autore, che in quell’occasione incontra Giacomo Puccini, arrivato appositamente da Lucca: «Un incontro, si sa, può decidere di tutta una vita, o almeno di un orientamento. E il mio orientamento fu deciso la sera del 1°aprile 1924». Il 10 novembre consegue la licenza e magistero in pianoforte.
1925
È in questo periodo, all’incirca, che Dallapiccola viene introdotto nella casa di Ugo Ojetti, la celebre Villa Il Salviatino, quale insegnante della figlia Paola. Frequenterà assiduamente Casa Ojetti per quindici anni, incontrando tutti i grandi personaggi dell’epoca: tutta la sua carriera si sviluppa sotto l’ombrello protettivo della potentissima famiglia. Continua le lezioni di composizione con Frazzi fino al Diploma, che consegue nel 1932.
1926
Inizia l’attività concertistica. Suona tra gli altri Bach, Beethoven, Debussy, Musorgskij: i Quadri di una esposizione di quet’ultimo saranno oggetto di due sue revisioni critiche), e per vivere dà lezioni di pianoforte. Contemporaneamente inizia a comporre: Fiuri de tapo, per canto e pianoforte, è il suo primo lavoro con cui canta, come Joyce, da esule volontario, la propria terra natale.
1927
Ascolta Noces di Stravinskij: ma dopo il primo aprile del 1924 il suo cuore è totalmente schönberghiano.
1928
Dallapiccola frequenta gli artisti della rivista “Solaria”: è questo il contesto i cui nasce nel 1928 uno dei capolavori dell’arte figurativa del Novecento: Gli amici nell’atelier di Guido Peyron.
1930
In Europa. Dallapiccola è a Vienna e Berlino come pianista accompagnatore della ricca danzatrice americana La Meri, e ha occasione di ascoltare la Messa in Si minore di Bach, Elektra e Salome di Strauss, la Prima Sinfonia di Mahler, Il Simon Boccanegra di Verdi. Il 26 settembre torna a Pisino e offre ai suoi concittadini un concerto nello stesso Teatro frequentato da bambino.
1930
A Firenze. Nello stesso anno inizia la collaborazione con il violinista Sandro Materassi: il loro sodalizio, artistico e umano, durerà tutta la vita e si rivelerà fondamentale per la diffusione della musica cameristica del Novecento in tutta Europa. Continua il ciclo delle sue composizioni giovanili, mentre falliscono i primi contatti con la Casa Editrice Ricordi. È l’epoca di «Solaria», dell’Antico Fattore e delle GiubbeRosse. Il 25 giugno consegue la licenza normale di composizione. Il 1930 si chiude con il Romanzo di un giovane povero, datato 29 novembre, dove Dallapiccola racconta ai suoi tre amici fiorentini – Guido Peyron, Baccio Maria Bacci e Jack Pozzi-Bellini – il suo primo frustrante tentativo di far carriera, la prima débâcle professionale. Dedica due composizioni al poema nazionale finnico, il Kalevala, certamente ispirato dalla sua amica Lala Sarsowska.
1931
Nella primavera del 1931 Dallapiccola incontra per la prima volta Laura Coen Luzzatto, che sposerà nel 1938 alle prime avvisaglie della campagna razziale, e che gli sarà accanto per tutta la vita. È l’incontro più importante della sua intera esistenza.
1931
Il suo maestro Ernesto Consolo muore all’improvviso e Dallapiccola è chiamato a sostituirlo provvisoriamente nella Classe di Pianoforte principale del Regio Conservatorio “Luigi Cherubini”. La supplenza ha inizio, nel segno dell’emergenza, il 29 marzo 1931.
1932
Scrive Rappresentazione, testo mai musicato per un lavoro teatrale. Conosce Malipiero18 e Casella al Festival di Venezia. Compone Tre Studi, Estate, inizia la Rapsodia, studio per “La morte del Conte Orlando”, e la prima serie dei Cori di Michelangelo Buonarroti il Giovane. Risulta terzo al concorso per esami per la cattedra di Pianoforte principale al Conservatorio “Luigi Cherubini”. Consegue il Diploma di licenza e magistero di composizione (30 giugno).
1933
Ha luogo la prima edizione del Festival del Maggio Musicale Fiorentino, e viene Vittorio Gui esegue Partita di Dallapiccola, composizione nata grazie a Paola Ojetti, con Orchestra del Politeama Fiorentino Vittorio Emanuele II. Per sessant’anni non ci saranno interruzioni al Maggio nell’esecuzione, ogni anno, di qualche suo lavoro. Conosce Alban Berg in occasione del Primo Congresso Internazionale di Musica, svoltosi nello stesso contesto del primo festival del Maggio.
1934
È l’anno degli inizi. Comincia la carriera accademica di docente e, con la sua sistemazione, può finalmente dedicarsi anche alla composizione: vincitore di concorso, viene nominato professore di Pianoforte complementare presso il Conservatorio fiorentino (1° ottobre). Compone Divertimento in quattro esercizi, da lui definito “la mia opera prima”. Rapsodia viene segnalata all’Emil Hertzka-Preis di Vienna. A Venezia incontra nuovamente Alban Berg (SIMC20, Società Internazionale di Musica Contemporanea): il suo Der Wein lo impressiona fortemente per il timbro orchestrale. Inizia la seconda serie dei Cori di Michelangelo Buonarroti il Giovane.
1935
Si reca a Praga per il Festival della Società internazionale di Musica Contemporanea. Berg si complimenta per il bel successo del suo Divertimento in quattro esercizi («primo passo verso l’indipendenza»). Subito dopo è a Vienna. Compone Musica per tre pianoforti e inizia la terza serie dei Cori. Muore Alban Berg.
1936
Luigi e Laura vanno ad abitare insieme, ed è Laura stessa a occuparsi della ricerca di un nuovo alloggio. Lo troverà al n. 28 di Viale Regina Margherita. Grazie a lei, totalmente dedica al suo lavoro di compositore, Dallapiccola può organizzare al meglio la sua vita professionale, fra docenza in Conservatorio, tournée in Europa con Materassi e attività compositiva.
1936
È il periodo in cui inizia un carteggio con Monika Mann, sua allieva di pianoforte, che si rivelerà importante quindici anni dopo in occasione del suo sbarco in America. Prime attenzioni al sistema dodecafonico nel saggio Di un aspetto della musica contemporanea. Al Concorso Internazionale del Carillon di Ginevra è premiata Musica per tre pianoforti (Inni), che insieme a Partita e Divertimento in quattro esercizi è pubblicata dalla Casa Editrice Carisch, grazie all’appoggio determinante di Alfredo Casella. Termina la terza serie dei Cori di Michelangelo («le mie ultime opere “spensierate”») e con i Cori si conclude il periodo giovanile dell’incosciente spensieratezza, cioè di una acritica posizione nei riguardi del fascismo, vissuto in modo assente, e con il minimo coinvolgimento possibile, con quel tanto di compromessi utili a non bloccare il suo percorso professionale.
1937
Tre Laudi è la prima composizione con una serie dodecafonica completa. Nel brano compare il tema “Altissima luce”, dedica subliminale a Laura, che egli riprenderà trent’anni dopo per Ulisse. Questo lavoro, che è una «protesta in forma religiosa contro le aberrazioni della politica fascista», arriva dopo un anno di silenzio e di dolorosa resipiscenza, nel quale Dallapiccola inizia il suo allontanamento definitivo dal regime: è una preghiera nata anche sull’onda dell’uccisione a Parigi dei fratelli Rosselli, già suoi allievi di pianoforte. Proprio a Parigi vede Milhaud, Poulenc e Collaër, e ottiene da Saint-Exupéry l’autorizzazione per Vol de nuit.
1938
Le leggi antirazziali si avvicinano. Quando cominciano a circolare le prime voci di misure antisemitiche, le preoccupazioni per questa svolta politica affrettano il matrimonio tra Luigi e Laura, celebrato il 30 aprile con rito cattolico nella Chiesa di San Marco Vecchio in Via Faentina. A maggio il coreografo Léonide Massine gli propone la composizione di un balletto sull’Odissea: Dallapiccola rifiuta per divergenze sul finale. In giugno, si reca per la prima volta a Londra, dove ascolta Das Augenlicht di Anton Webern: una rivoluzione! «Webern è un fiore isolato che non assomiglia a nessun altro». Il 1° settembre 1938 Mussolini promulga le leggi razziali. All’orrore delle leggi razziali, Dallapiccola reagisce iniziando a scrivere Canti di prigionia, dove risuona, funesta, la sequenza del Dies Irae: “unica forma possibile di protesta”. Laura, ebrea ottomana di nascita, è costretta a lasciare il suo lavoro alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
1939
Dallapiccola è in contrasto con la Sezione italiana della SIMC, non condividendone il ritiro dalla Società Internazionale di Musica Contemporanea. Tre Laudi vengono comunque eseguite al Festival di Varsavia. A Parigi definisce gli accordi con Saint-Exupéry per Vol de nuit. Grazie a Laura, nascono le prime idee per Il Prigioniero, scartabellando fra le bancarelle dei Lungo Senna. È nominato Accademico di Santa Cecilia (8 gennaio). Inizia con Henri Matisse il progetto per il balletto mitologico Diana. Le difficoltà della guerra impediscono al lavoro di essere portato a compimento. Le musiche già composte vengono tuttavia sfruttate per il Piccolo Concerto per Muriel Couvreux.
1940
Dallapiccola è chiamato per «eminenti meriti» a occupare la Cattedra di Composizione al Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze (“Decreto Bottai”): non può rifiutarsi di accettare. Il Maggio Musicale mette in scena la sua prima opera, Volo di notte, tratto dal romanzo di Antoine de Saint-Exupéry. Il sovrintendente Labroca chiede a Dallapiccola anche la trascrizione di un brano di Barbara Strozzi, Amor dormiglione, per il concerto inaugurale di Palazzo Strozzi, venduto all’INA: il compositore non può rifiutarsi per non compromettere la prima della sua opera Volo di notte al Maggio, ma distrugge subito dopo i materiali della trascrizione. Prima assoluta di Preghiera di Maria Stuarda (Bruxelles) in un clima politico confuso e incerto.
1941
Viene eseguito a Roma il Piccolo Concerto per Muriel Couvreux, composto quale ringraziamento all’Editore Gallimard per i contatti con Antoine de Saint-Exupéry. A dicembre prima assoluta dell’integrale dei Canti di prigionia in una atmosfera sinistra di una Roma eccezionalmente fredda, nelle cui strada si vedevano solo militi fascisti. Esattamente l’11 dicembre, lo stesso giorno in cui Mussolini ha la pensata di dichiarare guerra agli Stati Uniti.
1942
Mentre la Reichsmusikkammer vieta l’esecuzione della musica di Dallapiccola in Germania, il compositore si incontra a Vienna con Anton Webern, durante una serata indimenticabile a casa di Alfred Schlee, direttore della Universal Edition. Va in scena al Maggio Musicale Il ritorno di Ulisse in patria, nella trascrizione e riduzione per le scene moderne di Dallapiccola: la figura di Ulisse continua ad accompagnare la sua traversata. Inizia il balletto Marsia pensato insieme al coreografo Aurel M. Milloss. Dallapiccola ha un primo contatto con le Edizioni Suvini Zerboni, a cui da questo momento si legherà stabilmente e definitivamente.
1943
Le truppe naziste occupano Firenze l’11 settembre; per proteggere Laura, Dallapiccola è costretto a nascondersi con lei a Fiesole fino ai primi mesi del 1944. In questo drammatico periodo, nella Villa “Le Pozzarelle” di Don Leone Massimo, comincia a nascere l’opera Il Prigioniero. Per sfuggire alla mefitica aria della guerra, Dallapiccola si tuffa nella poesia greca e compone Sex Carmina Alcaei, che dedica ad Anton Webern, ma anche al suo primo pezzo pianistico compiuto, la Sonatina canonica.
1944
Ottiene, insieme ad altri trentasette Professori del Conservatorio, una indennità per i bombardamenti avvenuti tra il 19 marzo e il 30 giugno. L’11 agosto Firenze è finalmente liberata dal giogo delle truppe naziste. Il 1° dicembre iene alla luce la figlia di Luigi e Laura, che viene chiamata Annalibera, per l’incontenibile gioia della ritrovata libertà. Dallapiccola rinuncia alla Cattedra di Composizione avuta nel 1940 per chiara fama con il “Decreto Bottai”.
1945
Muore Anton Webern, a cui dedica, in memoriam, i Sex carmina Alcaei. Riannoda i contatti internazionali: si attiva perché l’Italia rientri nella SIMC. Termina Due liriche di Anacreonte e scrive per Gaspar Cassadó Ciaccona, Intermezzo e Adagio. Inizia a collaborare alla pagina musicale del «Mondo» di Alessandro Bonsanti, dove scriverà fino al 1947. Torna a occupare la sua cattedra di Pianoforte complementare al Conservatorio “Cherubini” di Firenze (maggio 1945). Viene nominato Socio onorario dall’Accademia Filarmonica di Anghiari.
1946
Dallapiccola riesce a ottenere la riammissione dell’Italia della SIMC, e ne diventa il Presidente (o Segretario generale) della sezione italiana. Casella gli dedica la revisione del Clavicembalo ben temperato di Johann Sebastian Bach: è una pacificazione. Al Festival SIMC di Londra (primo del dopoguerra) sono eseguiti i Canti di prigionia. Inizia Due Studi e dedica Rencesval agli amici Poulenc e Bernac. Grandi difficoltà economiche: Guido M. Gatti lo avvicina al mondo del cinema.
1947
Si avvicina al mondo del cinema per sbarcare il lunario, e nascono le musiche per i documentari d’arte: dapprima su Piero della Francesca (1946), poi sulle Accademie romane (1948), quindi sul Cubismo (1949, Premio per il miglior commento musicale al II Congresso Internazionale dei Film sull’arte, Bruxelles) e infine sul Cenacolo di Leonardo (1953). Termina Due Studi, da cui trae Due Pezzi per Orchestra (versioni strumentali delle musiche pensate per Piero della Francesca), mentre prende forma Il Prigioniero. Percorre l’Europa suonando in duo con Sandro Materassi. Riceve il diploma dell’Accademia Filarmonica Romana.
1948
Con le Quattro liriche di Antonio Machado, Dallapiccola percepisce, in una Venezia immersa nella nebbia, il primo pensiero creativo che lo condurrà vent’anni dopo all’Ulisse, grazie a una speciale rima della terza lirica: «Signore, ora siam soli il mio cuore e il mare». Viene rappresentato per la prima volta il balletto Marsia al Teatro La Fenice di Venezia per IX Festival Internazionale di Musica Contemporanea. Le sue musiche vengono per la prima volta eseguite a New York mentre le Liriche greche vengono dichiarate «fuori bando» dal Premio Firenze.
1949
Compone Tre Poemi che dedica a Schönberg in occasione dei suoi 75 anni (realizza per la prima volta l’assoluta unità dodecafonica nella totalità di un’opera). Dopo dieci anni di lavoro, arriva la prima radiofonica dell’opera Il Prigioniero, che Scherchen dirige in prima assoluta in forma di concerto.
1950
Al Maggio Musicale Fiorentino, tra proteste di ogni genere, Il Prigioniero è rappresentato per la prima volta in forma scenica. Protestano i comunisti, protestano i criptofascisti, protestano i cattolici. A Roma viene portata in scena la sacra rappresentazione Job, l’ultimo lavoro per il teatro prima di Ulisse: per la sua stesura consulta 34 edizioni della Bibbia in cinque lingue diverse. Riceve il Diploma dell’Accademia Roveretana degli Agiati.
1951
Dopo gravi delusioni per le Liriche greche, per Il Prigioniero e infine per Job, Dallapiccola guarda fuori dai confini italiani e dell’Europa. Le amarezze che deve subire nella sua traversata dodecafonica lo portano a osservare con attenzione le vicende oltreoceano, dove Il Prigioniero è rappresentato al Julliard Theatre di New York. In luglio e agosto si reca per la prima volta negli Stati Uniti per sei settimane, come docente ai corsi estivi del Berkshire Music Center di Tanglewood: da questo momento ricopre il ruolo di docente in diverse università americane e sudamericane e per oltre un decennio l’America diventa il vero motore propulsivo della sua ricerca. Dall’America, in un momento di nostalgia per la terra natale, compone Tartiniana su temi del suo conterraneo Tartini. Cresce la sua fama internazionale, si moltiplicano le commissioni dall’estero. Muore suo padre. Muore Arnold Schönberg, cui ha avuto un intenso rapporto epistolare ma che avrà più occasione di vedere di persona dopo quel 1° aprile 1924 a Firenze.
1952
Nel suo secondo viaggio americano, Dallapiccola incontra per la prima volta Thomas Mann all’Hotel St. Regis di New York: lo scrittore ricambierà la visita a Firenze due anni dopo; nella stessa città incontra Toscanini. Un avventuroso viaggio (“un’odissea”) lo porta a Città del Messico, dove assiste a un concerto tutto dedicato a sue musiche. Compone il Quaderno musicale di Annalibera. Inizia Canti di liberazione. L’ambito elitario della sua produzione musicale non gli impedisce di arrivare a una certa “popolarità”: compare sulla copertina della «Settimana Enigmistica».
1953
Con i Goethe-Lieder e con il Quaderno musicale di Annalibera (cioè due omaggi famigliari, a sua moglie Laura e a sua figlia) Dallapiccola raggiunge la piena maturità nell’utilizzo della dodecafonia: entrambi eseguiti in prima assoluta negli Stati Uniti. Riutilizza il Quaderno musicale di Annalibera in una prima versione orchestrale per le musiche del documentario di Rognoni, Il Cenacolo di Leonardo. È nominato membro della Bayerische Akademie der Schönen Künste di Monaco. Il Circulo de críticos musicales de Buenos Aires gli assegna la “Mencion a la mejor obra sinfónica o coral de autor extraniero viviente estrenada en Buenos Aires el año 1953” per i Canti di prigionia (il primo di una serie).
1954
Scrive per Hermann Scherchen Piccola musica notturna; realizza le Variazioni per Orchestra (seconda e definitiva versione orchestrale del Quaderno musicale di Annalibera).
1955
Due prime esecuzioni in Germania si susseguono a distanza di pochi giorni in ottobre, An Mathilde a Donaueschingen, Canti di liberazione a Colonia il 28 ottobre. È l’inizio di un rapporto con quel paese sempre più intenso: frequenti le esecuzioni delle sue opere e i suoi soggiorni. Con i Canti di liberazione si conclude la trilogia dei “prigioni”, iniziata con i Canti di prigionia e proseguita con Il Prigioniero. Dallapiccola prova a descrivere il proprio stato d’animo in relazione a ciò che questa sua opera rappresenta per lui e per la sua famiglia: «purità di mente, semplicità d’animo, dolcezza di cuore, riposamento di vita, legamento d’amore».
1956
È l’anno che segna una svolta nell’acquisizione definitiva della tecnica dodecafonica. Nel marzo 1955 gli viene proposta una cattedra al Queens College di New York, con un salario di 8.000 dollari annui. Dopo qualche esitazione accoglie l’invito. Dal mese di agosto si reca negli Stati Uniti per un anno (è il suo terzo viaggio negli “States”), docente di Composizione, Orchestrazione, Contrappunto e Musica d’insieme al Queens College di New York da settembre 1956 a giugno 1957. Nel novembre dello stesso anno i Cinque Canti vengono eseguiti in prima assoluta a Washington. Inizia il libretto dell’opera Ulisse.
1956
Il 10 febbraio muore sua madre. Dallapiccola inizia a comporre in sua memoria Requiescant, che definirà «la composizione a me più cara», la cui partitura è terminata il 2 novembre 1958, giorno dei morti, ed eseguita per la prima volta ad Amburgo il 17 novembre 1959.
1957
Si moltiplicano i riconoscimenti internazionali. Scrive per la Rameau Chamber Society di Tokyo il Concerto per la notte di Natale dell’anno 1956. È un lavoro che, con i Cinque Canti, è alla base dello stile delle sue opere successive. Léonide Massine gli propone un lavoro su Parsifal, ma la proposta viene rifiutata. Inizia a dirigere di persona le proprie musiche. Concerti e conferenze in varie città degli Stati Uniti (New York, Princeton, St. Louis, Philadelphia, Ann Arbor, Oberlin). A un anno dalla morte della madre abbozza Requiescant, su commissione del Norddeutscher Rundfunk di Amburgo, che definisce «la composizione a me più cara»: porta la data significativa del 2 novembre.
1958
È nominato membro dell’Akademie der Künste di Berlino e del Kung Musikaliska Akademien di Stoccolma. Registra per la Radio svedese sei proprie opere.
1959
Per la quarta volta negli Stati Uniti, per un nuovo semestre al Queens College. Comincia a comporre Dialoghi su invito di Gaspar Cassadó. La Fromm Foundation registra due concerti a New York interamente dedicati a sue musiche. È nominato Presidente Onorario dalla Sezione di Rovigo della Gioventù Musicale d’Italia. Tiene la conferenza Parole e musica per il Circolo di Cultura di Ascona. Termina la stesura del libretto di Ulisse.
1960
Il libretto dell’Ulisse è finito. Iniziano i primi lavori preparatori per la composizione del suo opus magnum. Per otto anni Dallapiccola si assenta dal mondo, tranne brevi e sporadiche uscite: Preghiere, Three Questions with two Answers, Parole di San Paolo e la trascrizione delle Liriche di Antonio Machado. Conferenze e concerti in Italia e Germania. Cura un’edizione di antiche arie italiane per la IMC di New York. È nominato Socio onorario dal Kung Musikaliska Akademien di Stoccolma.
1961
Si congeda dal Queens College con la versione da camera di Piccola musica notturna, nostalgico e magico brano.
1962
Riceve il “Grosser Kunstpreis des Landes Nordrhein-Westfalen für Musik”. Per la quinta volta negli USA, insegna per un semestre a Berkeley, Università della California, dove scrive Preghiere. Gran parte della sua produzione musicale viene eseguita in un ciclo di sei concerti a Berkeley e San Francisco.
1963
Dai materiali per Ulisse ricava Three Questions with two Answers. Tiene conferenze a Londra e Dublino. Gli viene conferito a Braunschweig il “Premio per la Musica Ludwig Spohr” (in tale occasione offre una nuova versione di Quattro liriche di Antonio Machado). È nominato Accademico corrispondente dell’Academia Nacional de Belles Artes dell’Argentina. Insegna per un breve periodo in Argentina all’Istituto Torquato Tella di Buenos Aires: il Teatro Colon (che già aveva prodotto Volo di notte e Il Prigioniero) mette in scena Job. Torna ancora negli USA e scrive su commissione della Library of Congress di Washington Parole di San Paolo.
1964
L’American Academy of Arts e il National Institute of Arts and Letters di New York lo nominano membro. I Concittadini di Pisino gli offrono una targa in pietra dell’Istria con medaglia d’oro.
1965-1966
Intensa attività di concerti e conferenze in Italia e Germania; fa parte della giuria al Festival SIMC di Stoccolma. È immerso nella preparazione dell’Ulisse, e ciò spiega la totale assenza di altre composizioni fra il 1964 e il ’68. Riceve una medaglia dall’Accademia di Santa Cecilia nel suo quarto centenario. Riceve l’onorificenza di Diploma di prima classe con medaglia d’oro quale benemerito della scuola, della cultura e dell’arte (2 giugno 1965). Gli viene assegnato il premio nazionale per la musica “Diapason” (Padova).
1967
Ancora l’America. È nominato Doctor of Music honoris causa dalla Michigan University di Ann Arbor (6 ottobre), dove legge, in occasione del conferimento, Birth of a Libretto. Dirige proprie musiche a Chicago e Boston. Breve corso al Queens College. Riceve il Premio “Moretti d’oro” a Udine. La EMI incide Sex Carmina Alcaei, Piccola musica notturna, Preghiere. Suona per la prima volta all’Accademia Chigiana di Siena. Dopo trentatre anni di insegnamento si congeda dal Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze. Si reca a Berlino per i preparativi della prima di Ulisse.
1968
Ulisse. «Il risultato di tutta la mia vita». Un giudizio che racchiude consapevolmente la propria traversata di uomo e di artista. L’opera è finalmente compiuta: 5 aprile. Sono trascorsi esattamente dieci anni dalla prima stesura del libretto, un’“odissea” come quella omerica. L’opera, che va in scena in prima mondiale a Berlino il 29 settembre, diretta da Lorin Maazel, regia di Rudolf Sellner, scene di Fernando Farulli, racchiude musicalmente e teologicamente l’intero magistero compositivo di Dallapiccola.
1968-1969
Conferenze a Hannover, Graz, Salisburgo; incisioni di sue musiche a Radio Berlino, concerti con Materassi in Italia, Germania, Inghilterra. Nominato Accademico corrispondente dell’Institut de France, Académie des Beaux Arts, Paris (23 febbraio 1968). Insignito del “Verdienstkreuz 1a Klasse des Verdienstordens” della Repubblica Tedesca (Bonn, 18 agosto 1968). Membro onorario della Royal Academy of Music di Londra (18 aprile 1969) e dell’Akademie für Musik und darstellende Kunst di Graz (8 maggio 1969). Dirige negli USA proprie musiche ai Festival di Aspen (Colorado) e Marlboro (Vermont). Ancora al Queens College (ottobre 1968) per una serie di conferenze. I musicisti del Bachfestival 1966 di Lipsia gli offrono un tondo con effigie di Bach. Il Comitato di Fusignano per le onoranze a Corelli gli assegna una medaglia d’argento.
1970
Prima italiana dell’Ulisse, Teatro alla Scala, 13 gennaio 1970. Pubblica il volume Appunti Incontri Meditazioni, dove raccoglie ventiquattro scritti. Registra per la RAI cinque trasmissioni sul Grande trattato di strumentazione e di orchestrazione moderna di Hector Berlioz. Ritorna a Giobbe con Sicut umbra…, ritorna al coro a cappella con Tempus destruendi – Tempus aedificandi scritto per Gerusalemme, realizza una nuova edizione critica dei Quadri di una esposizione, gira il mondo per conferenze e per onorificenze. Sono quattro le lauree honoris causa che gli vengono conferite da Università americane ed europee: Michigan University (1967), Durham (1973), Edimburgo (1973), Bologna (1976).
1971
Compone Ploratus, completando il dittico Tempus destruendi-Tempus aedificandi. Concerti e conferenze a Basilea e in tutta Italia. Presenta cinque lezioni su Berlioz alla Radio austriaca, in lingua tedesca. La Città di Trento gli confe risce una medaglia di bronzo il 13 dicembre 1971. Gli viene assegnato il Prix Arthur Honegger (Paris). Ispirandosi alle acqueforti di Goya, inizia a progettare il balletto Desastres de la guerra, che rimarrà in abbozzo.
1972
A Londra, quale giurato di due concorsi, è colpito da edema polmonare e ricoverato d’urgenza al Dryburne Hospital. A febbraio si dimette dall’Accademia di Santa Cecilia. Il 30 aprile concerto e consegna del Premio Honegger. Il Maggio Musicale Fiorentino presenta per la prima volta a Firenze Ulisse. Sente approssimarsi la fine del suo tempo terreno e a Graz, la città del suo antico esilio e della sua decisione di dedicarsi alla musica, viene eseguita Commiato, “opera ultima e ultima opera”. A Perugia lo stesso lavoro è eseguito per la prima volta in Italia. Treviso lo onora con una medaglia d’oro e il Teatro Comunale della stessa città gli assegna una Targa con medaglia d’oro.
1973
Riceve la laurea honoris causa prima dall’University of Durham (5 luglio), quindi dall’University of Edinburgh (24 novembre), nonché riconoscimenti dal “Premio Feltrinelli per la Musica” dall’Accademia Nazionale dei Lincei; è nominato Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana il 27 dicembre. Palazzeschi gli comunica il conferimento del “Premio della Simpatia. I numeri Uno”, che Dallapiccola rifiuta. Concerti a Strasburgo e L’Aja. Commemora Schönberg all’Accademia Chigiana di Siena.
1974
La città di Firenze lo onora con una medaglia d’oro, che il Sindaco di Firenze gli consegna in occasione della tavola rotonda a lui dedicata, promossa dal Gabinetto Vieusseux per i suoi 70 anni. Il Sindaco di Gorizia gli consegna una medaglia col sigillo trecentesco della Città. Inaugura a Empoli le celebrazioni per il cinquantenario della morte di Ferruccio Busoni. Commemora Schönberg in varie città italiane ed estere.
1975
Luigi Dallapiccola muore a Firenze nella notte di mercoledì 19 febbraio per un edema polmonare all’Ospedale San Giovanni di Dio. Sul leggio del suo pianoforte rimane, in un abbozzo di diciotto battute, un ultimo omaggio a Laura, compagna delle sua vita, dal titolo conclusivo: Lux. Dopo una intera esistenza a lottare contro forze più grandi di lui, dalle foibe di Pisino, all’esilio di Graz, alle leggi razziali, finalmente la luce è raggiunta e la vita può concludersi, pacificata.
1975
La Fondazione del Premio Albert Schweitzer gli assegna il Premio Internazionale per le Arti; l’Università di Bologna la laurea honoris causa. Entrambe, deliberate prima della sua morte, gli saranno assegnate in memoriam. Scrive di Dallapiccola Goffredo Petrassi: «Un grande uomo, era la nostra coscienza».